mercoledì 14 gennaio 2015

Che fine ha fatto la Libia? E' finita nel caos e nella banalizzazione del conflitto da parte di Usa e Ue.

Chi non ricorda il 19 marzo del 2011, giorno in cui i Rafale francesi iniziarono la liberazione della Libia bombardando un convoglio delle forze lealiste durante la battaglia di Bengasi? 
Probabilmente nessuno e, altrettanto probabilmente, nessuno si sta chiedendo cosa sia successo dopo la morte di Gheddafi e dopo l'addio della Nato. 
Mu'ammar Gheddafi (1942-2011)
Alcuni paesi aderenti all' ONU, seguendo i punti della risoluzione 1973, avevano istituito una zona d'interdizione di volo sul territorio libico per tutelare le forze dei rivoltosi uniti nel Consiglio nazionale di transizione.
Il 20 ottobre 2011 Gheddafi venne ucciso dalle forze ribelli ed a fine ottobre i paesi NATO si ritirarono, sancendo la definitiva liberazione dalla Jamāhīriyya (regime delle masse).
Ma effettivamente da cosa è stata liberata la nazione? 
La Libia è stata liberata esclusivamente da Mu'ammar Gheddafi (e questo di per se non rappresenterebbe un male), che volente o nolente ha garantito per un quarantennio una solidità economica-sociale che gli altri paesi africani sognavano; allo scoppiare della rivolta il reddito pro-capite era di circa 12.000 $/anno (valore molto più alto degli altri stati).
I ribelli, infuocati dalle rivoluzioni arabe in Egitto ed in Tunisia (scoppiate per il carovita sui generi alimentari, presupposto non presente in Libia), decisero di scendere in piazza contro il regime e solo la caduta di Gheddafi fece da collante tra le milizie tribali che avevano aderito al CNT libico. 
Il regime del colonnello aveva costruito infrastrutture, ospedali, scuole ed addirittura nel 1970 era riuscito ad imporre un aumento sul prezzo per l'esportazione del petrolio al barile ( fonte primaria per l'economia libica) squilibrando il mercato petrolifero globale (n.b. il 40% delle esportazioni viaggiavano in direzione Americana).
Oggi di quel "miracolo" non rimane che una terribile guerra civile, sono in corso violenti e sanguinosi scontri in tutto il paese. I leader delle tribù miliziane, che formavano il gruppo dei ribelli, non hanno trovato un accordo fra loro, i governi che si sono venuti a formare erano troppo deboli e tutta la nazione era ed è spaccata ideologicamente.
La situazione è precipitata a tal punto da creare il paradosso di due governi NON LEGITTIMATI nello stesso stato:
al-Thani, Primo Ministro del governo libico di Tobruk

  • Un governo filo islamista insediato a Tripoli e guidato da Omar Al-Hassi
  • Un governo regolarmente eletto (poi dichiarato incostituzionale dalla Corte Suprema), con sede a Tripoli, insediato in questo momento a Tobruk per motivi militari con a capo Abdullah al-Thani.
In questo paese, se ancora cosi vogliamo chiamarlo, non si contano più i morti; l'ultimo attentato è di ieri, 13/01/2014, un'autobomba è esplosa vicino Bengasi con il risultato di 3 decessi e 4 feriti.
E' in corso una grave e terribile emergenza umanitaria, il rischio concreto è che l'escalation degli ultimi avvenimenti crei una nuova Somalia (in guerra civile dal 1991) oltre che un porto franco e lasciapassare di terroristi.
I paesi dell'ONU, dopo anni di imbarazzante silenzio, hanno iniziato a delineare un'ipotetica missione di peacekeeping (che porterebbe conseguenze disastrose se non guidate da una linea primaria di negoziazione tra le fazioni), viste anche le recenti dichiarazioni del The Jordan Times (quotidiano della Giordania) in cui viene dato per certo che la città di Derna è in mano a fondamentalisti islamici, che hanno giurato fedeltà al Califfato di Abu Bakr al Baghdadi.
Vi invito a leggervi un'interessante intervista (svolta dal corriere della sera) al generale delle forze militari libiche Khalifa Belqasim Haftar, che a capo di una "milizia"(stiamo parlando di una milizia e non di un vero esercito, perchè la stessa è stata promossa a esercito dal "parlamento incostituzionale" di Tobruk) guida la rivolta contro il governo islamista di Tripoli.
Personalmente credo che il generale sia stato molto "furbo" a presentarsi alla comunità internazionale come il salvatore della patria "laico e democratico" che combatte il mondo "islamico,autoritario e terroristico"; ad alimentare la sua tesi sono giunte in soccorso le bandiere dello Stato Islamico a Derna che non fanno altro che aiutarlo a banalizzare il conflitto ( sempre agli occhi della comunità internazionale, Usa ed Ue in primis) tra i buoni laici contrapposti ai cattivi islamisti.
miliziani IS
Il conflitto libico non si concluderà finchè una delle due fazioni islamiche (perchè si, in realtà all'interno del paese si sta svolgendo una lotta intra-islamista), da una parte i governi di Arabia Saudita, UAE ed Egitto (economicamente e militarmente collegati agli Usa) dall'altra la Fratellanza Mussulmana (Qatar), non soccomberà all'altra (v. Golpe Egitto 2013) e sono quasi sicuro che quando la battaglia per conto terzi abbandonerà la Libia il vento di guerra tra islamici soffierà nuovamente sulla Tunisia (i presupposti ci sono già).

Cercherò di tenervi aggiornati su questa vicenda che rischia di rendere, se non lo ha già reso, il nord Africa la zona geopolitica più instabile di tutto il 2015.










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